venerdì 17 maggio 2013

Altri test dall'altro mondo...


Si moltiplicano le difese dell'operato dell'Invalsi con un'agitazione da cui traspare un'evidente disagio. Una di queste lunghissime difese ha come titolo una domanda retorica: "Si può migliorare la scuola senza conoscerla?". Certo che no!
Tuttavia, la caratteristica di queste difese, o autodifese, è di proporre lunghi discorsi di metodo ("La metodologia è la scienza dei nullatenenti", diceva Lucio Colletti) e di non entrare mai nel merito. Mai che si fosse vista o sentita una replica puntuale alle critiche avanzate contro certi test.
Eppure, saremo dei rozzi concreti, ma a noi sembra che tutta questa parafernalia ha senso se e soltanto se (scusate il bisticcio) i test hanno senso. Altrimenti, che valore hanno le analisi psicometriche e statistiche dei "tecnici" invalsiani? Se la materia prima non ha un fondamento serio, stanno facendo pura accademia.
Nel precedente post abbiamo riportato un articolo che critica due test di matematica per le primarie.
Ora osserviamo altri due test, sempre per la seconda primaria.
Nel primo (D9) si chiede a Luisa di dire come "vede" una costruzione dal suo punto di vista. Se questo test mira a valutare le capacità rappresentative del candidato, potrebbe anche andare, ma con la matematica ha a che fare come i classici cavoli a merenda. Sì, lo sappiamo che esiste una corrente didattica – che ha lasciato anche il segno nelle Indicazioni nazionali – che parla di "sotto"-"sopra", “davanti"-"dietro", ecc. Tematiche interessanti rispetto all'idea di spazialità empirica, ma nell'idea matematica di spazio questi concetti non hanno senso. Una figura geometrica non ha davanti, dietro, sopra, sotto, destra e sinistra: se non si fa capire questo non si introduce il bambino alla spazialità geometrica. Lo spieghiamo in dettaglio in Pensare in matematica. Perciò questa domanda è inappropriata e fuori posto.


Andiamo pure peggio con il quiz D13: qui di matematica non c'è proprio nulla, assolutamente nulla. E se c'è qualcuno che ha il coraggio di imbastire una difesa di questa buffonata, magari dicendo che tutto ciò ha a che fare con la teoria degli insiemi (non ci viene in mente altra possibile giustificazione), non perderemo un minuto a rispondere, salvo dire, parafrasando la battuta di un film: fate psicanalizzare il valutatore.




7 commenti:

  1. a me sembrano due domande molto belle e matematiche. la prima sulla simmetria rispetto ad un piano, la seconda di pura logica. ottime!

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  2. Temo che lei abbia idee molto confuse circa le simmetrie (che non significano affatto vedere un oggetto da una parte o dall'altra, e circa la logica, che non è affatto la stessa cosa della matematica (ammesso e non concesso che la seconda domanda coinvolga nozioni di logica, bensì soltanto di classificazione). Ma è invece chiaro che lei è un grande umorista...

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  3. Il secondo quesito non sarà di matematica, ma ha a che fare con un ragionamento deduttivo, per quanto semplice, e la mia esperienza del liceo (sulle primarie non mi azzardo a discutere) mi dice che c'è una correlazione tra le performance su questi tipi di test e i voti in matematica.

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  4. Se la mettiamo così, c'è correlazione tra pensiero in generale e pensiero matematico... ma mi pare una correlazione un po' debole per metterlo tra i test di matematica. Ragionando così potremmo metterci di tutto e - mi permetta - tutto diventerebbe una colossale buffonata. Che un bambino che, in generale, ragioni bene riesca bene anche in matematica mi pare un'ovvietà degna di Monsieur De La Palice. Tra l'altro, non mi pare proprio che un ragionamento classificatorio possa essere definito come un ragionamento deduttivo, ammesso e non concesso che il pensiero matematico possa essere ridotto a puro pensiero deduttivo (abbiamo scritto un libro intero, che ha suggerito il nome a questo blog per far vedere questo. Vede, il problema è che questi test sono giustificati sulla base di Indicazioni nazionali demenziali: la pregherei di leggerle, anche se il suo settore non sono le primarie, e la prego di confrontarle con quelle che avevo proposto. Poi non c'è da stupirsi se venga fuori questa roba. Capirà anche che confondere la natura del pensiero matematica è una cosa pessima, perché distrugge le basi della formazione matematica dei bambini, e pone le premesse per l'analfabetismo matematico successivo. Ripeto che è per questo che abbiamo molto riflettuto e scritto questo libro (che non è rivolto ai soli maestri).

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  5. Professore, io sono molto perplesso sulla faccenda e esprimo più dubbi che certezze. Anche sul primo quesito (di quel tipo ne compaiono anche nei test per la scuola superiore): la domanda non è di matematica, ma il problema della corretta visualizzazione (e rappresentazione mentale) delle figure nello spazio è un problema che tocca da vicino il lavoro del docente di matematica più di quello di altre discipline (anche disegno tecnico, che però non si insegna in tutte le scuole). Per esempio, inserirei quel tipo di domande in un test per capire quanto i miei studenti sanno rappresentarsi figure tridimensionali di varia complessità, perché tocca direttamente il mio lavoro.

    Sulle Indicazioni per le primarie, ne abbiamo già parlato a suo tempo, non mi pare il caso di riaprire la questione.

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  6. Caro Professore, non si nega l'importanza della percezione spaziale, ma come cerchiamo di spiegare nel nostro libro, lo spazio rappresentativo è cosa ben diversa dallo spazio geometrico. Il che non significa che la questione dello spazio rappresentativo non sia importante ma appartiene a una sfera diversa da quella del pensiero geometrico. La distinzione è essenziale altrimenti si compromette in modo decisivo la formazione di una visione prettamente geometrica. Il primo lavoro dovrebbe farsi soprattutto nelle scuole dell'infanzia dove dovrebbero farsi anche i primi passi per la "distinzione". È una questione – questa della natura della visione della geometria – su cui non posso dettagliare qui, perché è complessa e percorre tutto il nostro libro (con particolare attenzione per i problemi didattici della spazialità a pp. 282-6). Mi scuso per i riferimenti ma la discussione su un blog non può andar oltre il livello delle indicazioni generali.

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  7. Ricordo item della preselettiva del concorso per Dirigenti scolastici e del concorso a cattedra. Ricordo nei TFA problemi dove le resistenze elettriche venivano misurate in Watt, Tutto ciò a dimostrazione che l’analfabetismo scientifico e tecnologico è già tra noi. Per andare avanti, migliorando questo analfabetismo dai più nascosto, si propongono i test oggetto della discussione, che concordo aiutano a distruggere le basi della formazione matematica dei bambini.

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