In un incontro organizzato a Roma (all'Università Roma Tre) lo scorso 19 settembre
dalla nuova sezione Scuola della ASLI (Associazione per la Storia della lingua
italiana) http://www.storiadellalinguaitaliana.it/content/asli-scuola
è stata ribadita un’idea chiave per l’insegnamento della
grammatica nella scuola primaria che ha molti punti in comune con quanto
abbiamo proposto nel libro Pensare in
matematica. Le idee basilari della grammatica, come quelle della geometria,
sono solo apparentemente semplici e interessano i bambini (e acquistano valore
formativo) solo se sappiamo proporle nella loro complessità. Questa complessità
deriva dal fatto che sono concetti teorici, astratti: la strada per introdurre
i bambini a questi concetti non è renderli banali, ma farli emergere
progressivamente da una messe di esperienze.
Un bambino o bambina deve avere una certa esperienza
linguistica per poterla fare oggetto di riflessione consapevole seppur
elementare; allo stesso modo, deve avere una certa esperienza visiva, tattile,
motoria di forme, figure e corpi per accompagnare e dare un significato a
relazioni e oggetti geometrici.
In entrambi i casi, bisogna evitare di pensare
l’apprendimento dei bambini in termini di “identificare” e “classificare”, e
conseguentemente evitare di far imparare a memoria definizioni. In entrambi i
casi, le idee basilari acquistano un senso dal punto di vista della loro
funzione (rispettivamente, nella teoria linguistica, nella teoria geometrica).
In geometria, punto e retta hanno un significato nei loro reciproci rapporti
(ad esempio dati due punti vi è un'unica retta che li congiunge; due rette hanno
al più un punto in comune).
Non di rado i bambini escono dalla scuola primaria privi di
esperienze geometriche e soltanto con poche confuse reminiscenze dei tipi di
figure; e in prima media il loro “reencuentro” con la geometria è una paginetta
zeppa di definizioni e affermazioni categoriche.
Ognuna
delle affermazioni contenute nel quaderno di questo bambino contiene dentro di sé problemi profondi, e se sono schiacciati
la geometria perde del tutto interesse. “Gli insiemi di punti formano linee,
superficie e figure”: una frase del genere – peraltro assai problematica e foriera di paradossi – appiattisce idee centrali della
matematica, come il continuo e l’infinito, che si manifestano in modo intuitivo
nella geometria elementare e che devono essere discusse con i ragazzi
attraverso esempi e raccontando anche la loro storia.
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