Alla critica contenuta nel post del 1° dicembre, ha risposto il presidente dell'INPEF con lettera di diffida inviata da un avvocato.
Pubblichiamo senza problemi, con una breve replica:
Risponde il Presidente dell’INPEF, Prof.ssa Vincenza
Palmieri:
Egregio Prof. Israel,
quando negli ambienti accademici ho sentito parlar male di
lei, pur non conoscendola, ho preso le sue difese, esprimendo e condividendo
appieno le sue posizioni sulla didattica, sulla deriva della scuola italiana,
ecc…
Ed anch’io, nella mia Facoltà di Scienze della Formazione
primaria, in Basilicata, non poche lotte ho idealmente condiviso con lei e con
quanti si stanno opponendo, in modo particolare, all’abuso diagnostico, alla
ADHD, alla Legge 170/2010.
Non avevo bisogno di “conoscerla personalmente”: mi sono
informata ed ho letto di lei. Punto.
Non ha fatto lei la stessa cosa ma posso capirla.
Non starò qui a spiegarle le ragioni dell’impostazione
dell’esatto programma del corso, questo lo farà, se ne ha voglia e tempo, la
Prof.ssa Gravela (direttore del corso) che da 40 anni, insegna matematica ai
bambini disabili . E quando dico INSEGNA, voglio dire proprio questo: la prof.
Gravela, docente di Logica Matematica a suo tempo presso la SSISS, Supervisore
del Tirocinio per il Sostegno, ecc, ecc, da 40 anni insegna, attraverso giochi
ed esercizi creati anche da lei stessa, la matematica a chiunque: abili e cosiddetti
“meno abili” o disabili medi e gravi. Questo non perché noi pensiamo che la
discalculia sia una malattia o che in qualche modo esista qualcosa che possa
essere un “disturbo” della matematica, della condotta, della lettura, ecc… ma
perché se un docente conosce delle tecniche per insegnare la matematica con facilità,
se riesce a farla studiare con passione o interesse, se è in grado di farne ravvisare l’utilità per la vita, allora forse le “difficoltà” di bambini, adolescenti o adulti, potranno
essere superate. E non trasformate in malattia. Non entro nel merito dei poligoni, non è il
mio campo, ma in quello dei risultati, si: migliaia di bambini salvati da
diagnosi basate sul falso , nuovi accertamenti, analisi dei quaderni®,
petizione contro gli screening nelle scuole, battaglie vinte anche nei
Tribunali per sostenere genitori che non vogliono riconoscere la diagnosi di
dsa ai propri figli, presa in carico di bambini allontanati dalle famiglie
perché ai genitori è stata tolta la patria potestà per rifiuto della diagnosi
con relativa “terapia farmacologica” ai propri figli, bambini ritornati in
famiglia senza diagnosi ma con possibilità di essere aiutati semplicemente
nello studio. Gettato nel cestino e denunciato i sistemi compensativi e
dispensativi, denunciato le aziende
produttrici di calcolatrici & affini o case farmaceutiche per collusioni con ambienti “educativi” . Non
ultimo centinaia di convegni nelle maggiori Sedi Istituzionali Nazionali ed
Internazionali e decine di Pubblicazioni Scientifiche.
E, non ultimo, proposta di incostituzionalità della Legge
170/2010 perché basata su bugie e falso scientifico. Petizione e migliaia di
famiglie coinvolte.
Non so se ci sono errori nell’esposizione del
programma: su questo si può sempre
migliorare ma sono ben felice che l’Ufficio Scolastico Regionale abbia riconosciuto
un corso che insegna come insegnare e conoscere per non medicalizzare, che propone l’esercizio ed
il gioco invece delle diminuzione del programma didattico. Ad un costo
senz’altro inferiore rispetto ai benefici che offre: i nostri allievi vanno poi
ad aiutare bambini che altrimenti finirebbero nelle ASL, nei centri di
neuropsichiatria infantile o peggio.
Li ringrazio per il lavoro che fanno, per i bambini che
aiutano, per le famiglie salvate.
Si informi, Prof. Israel. So che è un galantuomo. Accetterò
le sue scuse a nome di tutti i nostri ragazzi!
A nome dei bambini che hanno imparato le tabelline, a nome dei docenti
felici di fare i docenti e non i portaborse della sanità, a nome del mio Staff
che, per la dedizione e per i
risultati, merita rispetto, ammirazione
e dignità.
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Gentile professoressa Palmieri,
non ho alcuna difficoltà a pubblicare la sua lettera, e se non altro lo faccio perché è accompagnata da una diffida giudiziaria che richiede come condizione questa pubblicazione, che soddisfo senza problemi.
Lei, e la sua associazione, vi sentite “gravemente lesi” nella reputazione di quanto scritto in questo blog a proposito del vostro programma.
Se la motivazione di questo sentirsi gravemente lesi attiene alle intenzioni che lei dichiara, e cioè di voler combattere l’eccesso di diagnosi della discalculia, prendo atto della dichiarazione di queste intenzioni e, dopo aver preso visione, della documentazione che mi invia, sono ben contento di constatare che la sua associazione ha una atteggiamento positivo in merito, e coincidente con i punti di vista espressi in questo blog. Non siamo in cerca di nemici a tutti i costi, bensì di "alleati". Se lei è uno di questi, ne siamo contenti.
Mi lasci però dire che la motivazione espressa non da lei, ma dalla lettera del suo avvocato, per sostenere la grave lesione delle vostra reputazione e cioè che qui avremmo scritto che voi speculereste sulla “falsa” diagnosi della discalculia e dei DSA, non ha alcun fondamento. Non a caso si dice che questa lesione si “evince” dal nostro testo, ma invece questo non è in alcun modo possibile: nulla del genere è stato mai detto, non c’è in una sola riga del testo che voi speculereste su false diagnosi, né si sarebbe potuto dire, visto che non ci risulta che voi facciate diagnosi di DSA.
Invece, la critica verteva in modo primario sul fatto che non pare un comportamento accettabile quello di incamerare un pagamento per un corso il cui programma presenta elementi patentemente incompetenti fino al risibile. Questo può e deve essere detto. Se non esistesse la possibilità da parte di un professore di matematica di esprimere un’opinione di MERITO su una formulazione di contenuto matematico e sul fatto che chi tiene corsi, per giunta accreditati, deve mantenere uno standard professionale indiscutibile, non vi sarebbe più libertà di opinione, di insegnamento, e vivremmo in un paese totalitario. Tutti i giorni non si fa che parlare di "merito" e di "valutazione" e poi non è possibile denunciare errori e incompetenze senza rischiare di essere denunciati?...
Parlare di “insieme pieno” e di “non poligono” è inaudito per chi ha abbia un minimo di competenza matematica. Non si può certo diffidare chi mette in rilievo questo! Altrimenti non potremmo neppure più fare un esame e bocciare uno studente che venga a parlare di “insieme pieno”, se si dovesse rischiare di essere denunciati per questo!…
Mentre sono pronto a venire incontro alla sua richiesta di darle atto delle buone intenzioni sue e del suo ente, penso che lei possa e debba considerare le critiche di questo blog alle formulazioni del programma del corso come uno stimolo e un’occasione per emendarlo.
Non si tratta di cosa secondaria e male fa l’Ufficio Scolastico Regionale a non controllare i programmi.
Questa vicenda non può che produrre esiti positivi, in primo luogo per voi, che sarete esenti da critiche di merito matematico e che quindi potrete vantare di fare un’attività ineccepibile.
Giorgio Israel
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