lunedì 4 marzo 2013

La festa di compleanno


È la festa di compleanno di Carlo, a maggio, e la sua mamma organizza ai giardini, una caccia al tesoro, nascondendo dei cartoncini di carta colorata (verde, gialla, rossa) ognuno con un “valore “ diverso: i cartoncini verdi indicano valore 1; i cartoncini rossi indicano valore 2; i cartoncini gialli indicano valore 3. Si tratta di trovare il maggior numero di cartoncini e fare l’addizione dei punteggi.
I bambini sono in prima elementare: una bambina, compagna di Carlo, guarda seria e dice alla mamma : – “Ma non è possibile fare l’addizione”.
– Perché? chiede la mamma.
La risposta : “perché non ci sono il segno più ed il segno uguale. L’addizione è solo fatta con il segno più ed il segno uguale”
La bambina sbaglia? Ha una “misconcenzione”? No! La bambina ha identificato l’ addizione con una stringa di simboli sul quaderno perché la sua esperienza di matematica nei sei mesi di prima elementare è unicamente legata al suo quaderno, alla scrittura. Non ha fatto calcoli mentali e non ha contato oggetti reali per sommare (solo disegnato pallini o mele sul quaderno); probabilmente i regoli colorati, quei bastoncini che sono un modello concreto dei numeri giacciono nel bauletto, anche se forse li avrà disegnato (rettangoli) e colorato sul quaderno. Con poche esperienze la bambina avrebbe compreso immediatamente questo nuovo uso dei numeri per il gioco (quei numeri non rappresentato quantità concrete ma un valore che serve per confrontare e vincere). Comunque, con un breve dialogo con la mamma di Carlo capirà sicuramente: questa esperienza sarà sicuramente foriera di nuove idee e riflessioni. Non è mai troppo tardi!

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